“Artemis Fowl”, film diretto da Kenneth Branagh, è uscito direttamente sulla piattaforma Disney+, recentemente sbarcata anche in Italia. Dopo vari rinvii, sarebbe dovuto uscire nei cinema italiani il 27 maggio, proprio nel periodo del lockdown e in piena pandemia Covid19, ma è stato deciso di non farlo slittare oltre e di renderlo disponibile sulla piattaforma di casa Disney. Scelta – a mio avviso – intelligente per spingere gli abbonamenti a Disney+ (tanto che potrebbe succedere la stessa cosa anche con l’attesissima versione live action di “Mulan”). Il cast vede partecipazioni notevoli come quella di Judi Dench nei panni del comandante Tubero, di Colin Farrell in quelli di Artemis Fowl Sr. e c’è anche Josh Gad nel ruolo del nano gigante e cleptomane Bombarda Sterro.
Con tutte queste premesse mi aspettavo un gran film fantasy spettacolare e di un certo spessore, anche perché tratto da una fortunatissima saga per ragazzi scritta dall’irlandese Eoin Colfer. Il film, che è stato pensato per essere il primo di un franchise, in realtà mi sembra un’occasione persa.
Tralasciando il ragazzino protagonista, che trasuda la stessa simpatia del cimurro, si sente subito un retrogusto di incompleto… ci si sente persi in un’orgia di computer grafica colorata che sembra riempire (troppo) la scena quando non è di nessun aiuto alla storia, che per lo più si svolge nella villa di Artemis. Ci si sente un po’ smarriti davanti a quello che appare come un “troppo tanto”, sia visivamente che per quanto riguarda la storia: troppe informazioni tutte insieme… e questo purtroppo penalizza lo spessore del racconto. Questa trasposizione cinematografica temo possa anche deludere i fan della serie perché diversi dettagli e personaggi si discostano dal mondo descritto nei libri della saga. Senza contare che, secondo me, ci sono anche dei buchi nella sceneggiatura, a cominciare proprio dall’inizio: come è possibile che la polizia accusi Fowl di un crimine che, in teoria, non dovrebbe neppure essere conosciuto agli esseri umani? Senza contare che la “battaglia finale” si svolge all’interno di una bolla temporale, che ferma il tempo al suo interno mentre fuori scorre tutto normalmente. Vogliamo parlare del matrimonio folcloristico a Martina Franca (sì, in Italia!)? No, non vogliamo parlare.

 
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Author: VISIONAIR

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