PIATTAFORMA: Sky
IDEATORI: Max Borenstein, Jim Hecht
CAST: John C. Reilly, Quincy Isaiah, Jason Clarke, Gaby Hoffmann, Hadley Robinson, Sally Field, Adrien Brody, Jason Segel, DeVaughn Nixon, Solomon Hughes, Tamera Tomakili, Brett Cullen, Stephen Adly Guirgis, Spencer Garrett, Sarah Ramos, Molly Gordon, Joey Brooks, Rob Morgan, Jimel Atkins, Tracy Letts, Julianne Nicholson, Delante Desouza, Austin Aaron, Jon Young.
GENERE: biografico, sportivo, commedia, dramma
EPISODI: 10


Questa serie racconta l’ascesa negli anni ’80 della squadra dei Los Angeles Lakers, portando sullo schermo nomi e figure di un certo peso nella storia del basket. La storia vera – va detto – è abbondantemente drammatizzata e tratta dal libro di Jeff Pearlman “Showtime: Magic, Kareem, Riley and the Los Angeles Lakers Dynasty of the 1980s”. Questa precisazione ci vuole perché, anche se il livello della recitazione è davvero ottimo, i personaggi, seppur reali, vengono rappresentati con una caratterizzazione spinta che forse può portare ad una certa superficialità, nel senso di rimanere sulla superficie e disegnando delle “figurine bidimensionali”, in un certo senso. Tanto che Jerry West non ha preso molto bene il ritratto da lui fatto da Jason Clarke, ovvero quello di un uomo con un malessere e un’insoddisfazione perenni, sempre ingrugnito. West, infatti, ha minacciato gli autori della serie di far loro causa nel caso non rettifichino la rappresentazione fatta di lui. Ciò sarà eventualmente possibile nella seconda stagione, dal momento che HBO ad aprile ha già fatto sapere che la serie è stata rinnovata per un altro ciclo di episodi. Cosa ne penso? Me la sto guardando tutta d’un fiato. La storia mi ha catturato. Devo dire la verità: ho avuto qualche difficoltà con il primo episodio. La palpebra è calata di tanto in tanto, ma dalla seconda puntata in poi sono rimasta bella sveglia, vispa e “azzeccata” al televisore. Ogni tanto si nota l’inserimento della camera a mano, quasi a voler citare i documentari e ricordare che quello che stai vedendo è tratto dalla realtà (per quanto romanzata). La regia, qualche volta, si diverte a strizzare l’occhio allo spettatore inserendo immagini tratte dalla realtà o la vera immagine del personaggio, magari mentre si guarda allo specchio di sfuggita. Ho trovato anche che ci sia anche una gran cura a livello della colonna sonora. Lo stile è molto colorato e vivace… in una parola: attraente. Anzi due: dannatamente attraente.
Ho solo un unico appunto per i genitori. Attenzione: è una produzione HBO e, come ci hanno spesso abituati, ci sono scene di sesso esplicite.

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Author: VISIONAIR

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