IDEATORE: Antonio Dikele Distefano
REGIA: Paola Randi, Ivan Silvestrini, Margherita Ferri, Mohamed Hossameldin
CAST: Giuseppe Dave Seke, Haroun Fall, Beatrice Grannò, Dylan Magon, Daniela Scattolin, Frank Crudele, Madior Fall, Virgina Diop, Miguel Gobbo Diaz, Giordano De Piano.
GENERE: fantastico, drammatico

Questa settimana il mio #visioselfie è dedicato a “Zero”, serie italiana in 8 episodi disponibile su Netflix. Liberamente ispirata al romanzo “Non Ho Mai Avuto La Mia Età” di Antonio Dikele Distefano, racconta le vicende di Omar, italiano di seconda generazione di origini senegalesi, che vive in un quartiere della periferia milanese. Il protagonista scopre di avere un potere: riesce a diventare invisibile quando prova forti emozioni. La storia di Omar, disegnatore timido e solitario di fumetti manga, si intreccia con quella di un gruppo di ragazzi del suo quartiere quando le case dove sono cresciuti vengono minacciate dalla speculazione edilizia.
La serie si muove tra teen drama e storia di supereroi. Un supereroe più “all’italiana”, senza tutine sfavillanti, e per questo più credibile da inserire nella realtà della periferia dei giorni nostri. Un po’ come nel film “Jeeg Robot” che, se non avete visto, vi consiglio di recuperare.
Cosa ne penso? Sapete che amo i supereroi e quindi ero curiosa di vedere questa serie italiana: l’ho vista subito appena uscita. La trama è semplice e questo aspetto avrebbe potuto permettere di approfondire personaggi e tematiche ma ho avuto l’impressione che il racconto fosse un po’ slegato, a compartimenti stagni: azione o teen drama. Gli scontri, le interazioni tra i personaggi nascono e muoiono nel giro di una puntata, senza puntare ad uno sviluppo. Sembra che tutto si bruci in fretta. Troppo in fretta. C’è qualcosa che non quaglia dal punto di vista narrativo e lascia in bocca un sapore di incompiuto. Detto questo, non mi sento di bocciare la serie. Diciamo che il mio giudizio è più un “il ragazzo è intelligente ma non si applica: potrebbe fare di più”. A patto però di non strafare, perché a volte il dialogo tra ggggiovani del barrio, mi è sembrato un po’ troppo, troppo caricato per suonare vero… ma magari è solo una mia impressione causata da limiti di età personale: ho 47 anni e non 20 come i protagonisti.

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Author: VISIONAIR

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