Se siete nelle vicinanze della Capitale non potete perdervi il 9° Roma Fiction Fest, che è iniziato l’11 ma chiuderà domenica 15 novembre. L’evento, ad ingresso gratuito, si tiene tra il Cinema Adriano e l’Auditorium Conciliazione. Interessanti le presenze sui vari “red carpet”, a partire dal presidente di giuria Steven Van Zandt (Little Steven) de “I Soprano” e “Lilyhammer”. Presente anche il Premio Oscar Paul Haggis, il regista Jason Reitman, che tiene una masterclass. Fra i più noti al pubblico italiano, sono presenti i protagonisti di “Un medico in famiglia”, Kasia Smutniak (interprete di “Limbo”, fiction italiana nel concorso internazionale) e il mitico Kabir Bedi, che è arrivato per la retrospettiva dedicata a “Sandokan”, presentato in versione integrale. Per la reunion sono arrivati anche gli altri attori del cast: Carole André, Philippe Leroy, Andrea Giordana ma anche Guido e Maurizio De Angelis (“Oliver Onions”), autori delle musiche e della famosissima canzone “cult”.
Vi segnalo anche che la testimonial del Roma Fiction Fest è Simona Tabasco, che è “esplosa” sui nostri schermi (in senso positivissimo!) nella serie “È Arrivata la Felicità” con il suo personaggio: Nunzia Esposito.
Personalmente non mi perderei un attimo della sua Nunzia: troppo divertente!
Ho accennato prima al concorso internazionale che ospita una rassegna composta da pilot e prime stagioni delle migliori produzioni televisive. Il titolo scelto a rappresentare l’Italia è “Limbo”, con Kasia Smutniak nei panni di una reduce da una missione di pace in Afghanistan e vittima di Disturbo Post-Traumatico da Stress. Due le serie americane in gara: “Mr. Robot”, sul mondo dell’hacktivism, e “The Man in the High Castle”, adattamento del romanzo di Philip K. Dick, “La svastica sul sole”. Due i titoli britannici: “Glue”, ambientata nell’Inghilterra rurale tra una comunità di giovani che conducono una vita ai limiti della legalità tra sesso, droga e alcol, e “Capital”, adattamento del celebre romanzo omonimo di John Lanchester, specchio di un mondo borghese e multietnico. Due titoli anche dal Nord Europa: “Occupied”, da un’idea di Jo Nesbø, che immagina un futuro non lontano in cui i Russi invadono la Norvegia e rapiscono il primo ministro, e “Trapped” di Baltazar Kormàkur (il regista di “Everest”), crime drama ambientato in Islanda. Dalla Francia, la serie “Trepalium”, ambientata in un futuro in cui vengono applicate misure estreme per gestire la disoccupazione. Arriva dalla Germania “Deutschland 83”, che segue le vicende di un ventenne della Germania dell’Est costretto a sostituire un militare nella Germania dell’Ovest e a lavorare come spia. In concorso dall’Australia “Glitch”, dove i defunti tornano misteriosamente in vita con (ovviamente!) sviluppi inattesi. Dal Sud America arriva “O Hipnotizador”, adattamento di un fumetto che racconta la vicenda surreale di una lotta tra due ipnotisti in una città di confine tra Brasile e Argentina. Per finire, dalla Corea del Sud, il tv-movie con inserti documentari “The Trial of Chungyang – A Girl Prosecuted by Feudalism” che mette in scena una storia di emancipazione femminile dalla tradizione di una forma di performance coreana: il pansori.
Per maggiori informazioni, vi segnalo il sito della manifestazione: www.romafictionfest.org

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Author: VISIONAIR

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